sabato 18 settembre 2010

Polo Scolastico targato Lega Nord

Partendo dall'ingresso percorrendo i corridoi giungendo fino alle aule, passando anche per i bagni, vi è una vera e propria invasione di simboli leghisti. Zerbini, banchi marchiati, cartelli, dipinti: ovunque si può vedere il simbolo della Lega, il famoso “Sole delle Alpi”. Bene, questa è una scuola pubblica italiana.
Siamo ad Adro, un comune di circa seimila abitanti in provincia di Brescia dove alle ultime elezioni comunali del 2009 la Lega Nord ha vinto con il 61% dei voti.
Stupefacente come simboli politici siano entrati così prepotentemente all'interno di una scuola pubblica, in Italia, ciò non accadeva da circa sessantacinque anni, quando ancora vigeva un sistema dittatoriale. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, solo che al posto di fasci littori abbiamo il Sole delle Alpi.
Il sindaco Lancini difende a spada tratta questo simbolo dicendo: “Quello non è un simbolo leghista, il sole delle Alpi è sempre stato un simbolo del paese”. Ma pur aiutandoci con Wikipedia, possiamo notare che nello stemma del comune di Adro compare al massimo qualche grappolo d'uva, ma nessun Sole delle Alpi. Non per dire, ma a chi è intitolata il polo scolastico? A Gianfranco Miglio considerato l' ideologo della Lega Nord.
E' chiaro a tutti che il pericolo padano (pericolo essenzialmente “culturale”, rendendolo ancora più insidioso) è reale. E invece prosegue la prassi del silenzio, prosegue l’accondiscendenza un po’ bonaria nei confronti delle pretese della Lega, delle sue carnevalate, delle sue pernacchie e del suo dito medio.
E' evidente che così non può andare. Il Fatto Quotidiano sta raccogliendo firme per rimuovere questo simbolo dalla scuola (andate sul sito per firmare la proposta).
Su You Tube ci sono alcuni video che testimoniano questo “caso leghista”, ad esempio questo è molto interessante(http://www.youtube.com/watch?v=o31MK6_Rwc0). Forse il mio giudizio può sembrare troppo di parte ma ricordiamo che il buon senso è uno solo e di mezzo ci stanno andando dei bambini, poi giudicate voi.

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